Laureato in giurisprudenza ed in scienze giuridiche. Master di II livello in scienze criminologiche.
Esperto di diritto internazionale e di programmi relativi al mantenimento della pace nelle aree di crisi.
Ufficiale in congedo dell’Esercito “ Folgore “. Analista nelle politiche di intelligence.
Domenica 4 marzo in Italia ci sono state le elezioni politiche. Il risultato è che è quasi impossibile formare un nuovo governo. Ma il governo non lo dovrebbe fare il partito che ha vinto le elezioni? In Italia non funziona così, formare una maggioranza di governo sarà molto difficile. Vediamo di riassumere molto brevemente la situazione, in Italia si sono creati 3 schieramenti: il primo il movimento 5 stelle che ha preso da solo circa il 32% dei voti il secondo la coalizione di centro destra, con circa il 37% dei voti il secondo il partito democratico con circa il 20% dei voti.
L’Italia lo scorso dicembre ha deciso di inviare 500 soldati nel Sahel, allo scopo di contenere Boko Haram, Al-Qaeda, Mujao, oltre che aiutare la Francia a proteggere le miniere di uranio.
L’unione Europea ha deciso di investire circa 60 milioni di euro in una forza antiterrorismo composta da oltre 11000 uomini nel Sahel africano. La radicalizzazione e la tratta di esseri umani sono le principali minacce della regione.
La Libia è in piena guerra civile oltre che senza una Costituzione. La Costituzione dovrà essere redatta da un comitato scelto tra tre regioni e dovrà tenere conto dei vari interessi federalisti rivali oltre che delle richieste provenienti dalle varie tribù in lotta fra loro.
Dopo il 13 novembre, non si fa altro che dire quanto sono bravi i servizi italiani e quanto siano meno bravi gli altri.