Israele ritiene che un Iran dotato di armi nucleari sia una gravissima minaccia per la sua stessa sopravvivenza. Dal canto suo il presidente Rouhani ha pronunciato un discorso alle Nazioni Unite abbastanza conciliante nel quale ha affermato che l’Iran non ha alcuna intenzione di costruire un’arma nucleare ed ha dichiarato la sua disponibilità per intraprendere negoziati con le potenze mondiali. Netanyahu dubita invece dell’attendibilità di Hassan Rouhani presidente centrista, ed ammette che è vero Rouhani non suona come Ahmadinejad, la cui politica era oltre che antiisraeliana anche antioccidentale. Ma quando si parla di programma di armi nucleari l’unica differenza tra i due è che Ahmadinejad era un lupo vestito da lupo mentre Rouhani è invece un lupo travestito da agnello un lupo che pensa di poter gettare fumo negli occhi della comunità internazionale.
Nota positiva è che Rouhani e il presidente Obama hanno avuto una telefonata di 15 minuti. E’ stata la prima conversazione tra i leader delle due nazioni in 34 anni, evento che potrebbe far sperare che si giunga a una svolta sulla questione nucleare. Netanyahu ha accolto l’esternazione di Rhouani con profondo scetticismo, esprimendo il timore che l’Iran userà i colloqui nucleari come uno stratagemma per ottenere il modo di alleviare le sanzioni economiche, mentre separatamente continuerà a premere per il suo programma nucleare. Nethanyau ha quindi esortato il mondo a intensificare la pressione sull’Iran attraverso la minaccia di un serio intervento militare fino a quando il suo programma di armamento nucleare non verrà smantellato.
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