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08-10-2014

ALAMO KOBANI

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Il presidente della Turchia Erdogan ha dichiarato ieri che la città curdo-siriana di Kobani sta per cadere migliaia di persone sono fuggite dalle loro case.

La prospettiva che la città possa cadere in mano all’ISIS ha fatto aumentare la pressione sulla Turchia al fine di una partecipazione insieme alla coalizione internazionale per la lotta contro i Jihadisti.

Lo Stato Islamico vuole prendere Kobani per rafforzare la sua presa sulla zona di confine e consolidare le conquiste territoriali che ha fatto in Iraq e i Siria negli ultimi mesi .

Secondo Erdogan il problema ISIS non può essere risolto solo tramite bombardamenti aerei, serve un intervento di terra.

L’inviato U.N. Staffan de Mistura ha dichiarato che la Turchia è stata generosa nell’accogliere i rifugiati provenienti da Kobani ma serve “un’azione concreta” per proteggere la città.

La verità è che si sta consumando una tragedia di enormi proporzioni e dobbiamo tutti reagire ma purtroppo per ora non c’è la volontà tra gli alleati occidentali a prendere ulteriori provvedimenti la coalizione appare riluttante ogni paese sta facendo il minimo indispensabile.

I combattenti dello Stato Islamico stanno usando artiglieria pesante per colpire Kobani, l’ISIS conterebbe circa 4000 uomini all’attacco della città supportati da decine di Tank lanciarazzi e cannoni. I curdi che difendono la città sarebbero poche centinaia forse 600 equipaggiati solo con armi leggere.

Senza un intervento esterno il loro destino appare inevitabilmente segnato.

© Riproduzione Riservata

Mario Neri

Laureato in giurisprudenza ed in scienze giuridiche. Master di II livello in scienze criminologiche.

Esperto di diritto internazionale e di programmi relativi al mantenimento della pace nelle aree di crisi.

Ufficiale in congedo dell’Esercito “ Folgore “. Analista nelle politiche di intelligence.

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