Le periferie di Lione, Rennes, Tolosa, Marsiglia e le banlieux parigine si sono infiammate al grido…, né con Macron né con Le Pen, circa 17 milioni di francesi non si riconoscono nei politici che dovrebbero rappresentarli.
La rabbia e la ribellione arriva dalle famiglie più povere, quelle che hanno visto nel primo semestre del 2022 ridurre il loro, già misero, tenore di vita del 5%.
Episodi preoccupanti che l’intelligence francese non deve sottovalutare, perché le proteste di oggi potrebbero trasformarsi in azioni terroristiche al termine del Ramadan.
La Francia è la nazione europea maggiormente infiltrata dall’integralismo islamico, è il paese che più di altri non è riuscito ad integrare gli immigrati di religione islamica di 3 generazione, ragazzi, donne ed uomini facilmente reclutabili nel web.
Questo è oggi il vero pericolo per Macron, tornare ad essere un bersaglio del terrorismo islamico.
Terrorismo che sarà funzionale nel generare instabilità, incertezze ed angoscia esistenziale con l’obiettivo, a breve e medio termine, di disorientare l’Europa e dissuadere gli Stati membri nel continuare ad avere una postura unitaria verso ogni situazione di crisi.