L'Ungheria dovrebbe formalizzare la sua ratifica nel primo trimestre del 2023 La Turchia ha rifiutato di ratificare le domande di adesione della Finlandia e della Svezia fino a quando non saranno soddisfatte le “condizioni preliminari” . Quali sono queste condizioni? Ankara cita in primis quello che considera un atteggiamento lassista di Finlandia e Svezia nei confronti di tre entità: il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), designato come organizzazione terroristica anche dai dai membri della NATO, inclusi gli Stati Uniti; il Partito dell'Unione Democratica (PYD), propaggine siriana del PKK; e FETO (il nome di Ankara per il movimento Fethullah Gulen). Sembra ormai sicuro che l’Ungheria ratificherà il prossimo febbraio 2023 lasciando che la Turchia e in particolare, il presidente Recep Tayyip Erdogan rappresentino il principale ostacolo sul percorso della storica espansione a nord della NATO. Cosa vuole la Turchia in cambiodella ratifica: Svezia e Finlandia si devono impegnare a non fornire supporto al PYD o al suo ramo militare, combattere il terrorismo in conformità con la politica della NATO considerando anche le richieste di espulsione in sospeso con la Turchia,facilitare l'estradizione di alcuni separatisti curdi che vengono a detta di Ankara attualmente ospitati da Svezia e Finlandia,garantire che nessun ostacolo normativo impedisca loro di esportare armi verso la Turchia o altri alleati della NATO; Nonostante l'accordo delle tre parti su questi punti, permangono interrogativi su fino a che punto Helsinki e Stoccolma debbano spingersi o siano disposte a spingersi per soddisfare il presidente turco. Mentre Erdogan ha segnalato che Ankara è soddisfatta dei progressi compiuti dalla Finlandia, che ha pochi cittadini curdi o legami con gruppi curdi, i negoziati turco-svedesi sono più difficili. La Svezia ospita una considerevole diaspora curda sul proprio territorio, che costituisce circa l'1 per cento della sua popolazione di quasi dieci milioni di cittadini, Inoltre, le ONG svedesi sono note per impegnarsi con il PYD curdo/YPG milizia armata curdo siriano, oltre al fatto che, i partiti di sinistra in Svezia hanno tradizionalmente avuto il sostegno di quegli elettoricurdi che simpatizzano con vari movimenti curdi. Nondimeno, dopo le elezioni svedesi dell'11 settembre scorso che hanno prodotto la formazione di un nuovo governo di destra, Ankara crede finalmente che Stoccolma stia facendo progressi per soddisfare le sue richieste. Ma cosa cambierà con l’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO?
Per certi versi, non molto. La Svezia e la Finlandia sono diventate partner ufficiali della Nato nel 1994 e da allora hanno contribuito in modo determinante all'alleanza. Hanno preso parte a diverse missioni Nato dalla fine della Guerra Fredda. I due paesi avranno per la prima volta garanzie di sicurezza dagli stati nucleari ai sensi dell'articolo 5 della Nato, che considera un attacco a uno stato membro come un attacco a tutti. La Finlandia ha già raggiunto l'obiettivo di spesa per la difesa concordato dalla NATO del 2% del PIL e la Svezia ha elaborato piani per farlo.
L'espansione a nord della Nato è una minaccia o una spinta per l'Europa?
Quali sono i rischi?
Il presidente russo Vladimir Putin ritiene che l'espansione della NATO sia una minaccia diretta alla sicurezza del suo paese, quindi l'adesione di Svezia e Finlandia nell’alleanza sarà percepitasicuramente come una provocazione. Il ministero degli Esteri russo afferma che entrambi i paesi sono stati avvertiti delle "conseguenze" di una tale mossa. L'ex presidente DmitryMedvedev, stretto alleato del leader russo Vladimir Putin, ha avvertito che l'adesione alla Nato potrebbe spingere Mosca a schierare armi nucleari a Kaliningrad, l'exclave russa tra Polonia e Lituania. Pur prendendo nella dovuta considerazione tali minacce, Alexander Stubb ha suggerito che i rischi più realistici derivano daattacchi informatici russi, campagne di disinformazione e occasionali violazioni dello spazio aereo.