LA GUERRA NON E’ UN GIOCO. MARTEDI 17 MAGGIO ALLE ORE 15 FLASH MOB A ROMA CONTRO L’INVIO DI ARMI CON IL GRUPPO PARLAMENTARE ITALEXIT
“Martedì 17 maggio alle 15.00, in Piazza San Bernardo a Roma, il gruppo parlamentare Italexit ha organizzato un flash mob per protestare contro l’invio di armi in Ucraina. All’evento saranno presenti il leader del partito Gianluigi Paragone, i senatori William De Vecchis, Mario Michele Giarrusso e Carlo Martelli e la deputata Jessica Costanzo. La guerra non è un gioco e la pace non si fa con le armi: Italexit si batte sin dall’inizio per una soluzione diplomatica al conflitto. Siamo convinti che per giungere a una pace possibile e per evitare ulteriori spargimenti di sangue innocente sia necessaria l’apertura di un vero tavolo di trattative. Un risultato che non si può certamente ottenere armando uno dei due contendenti.
La guerra è sempre un affare per le mafie, la criminalità è oggi sempre più globalizzata e la crisi Ucraina sembra essere una ghiotta occasione per le organizzazioni criminali tanto che i primi segnali di cooperazione tra gli ambienti mafiosi di vari paesi appaiono evidenti.
Gli scafisti russi ed ucraini sono, infatti, già attivi e pronti alla tratta di donne e bambini che fuggono dalle bombe.
È uno dei grandi affari della guerra, un business ed un reato gravissimo che l’ Italia deve contrastare prima che si espanda, perché come sempre le mafie guardano avanti ed agiscono nell’ illegalità proiettate sul futuro.
Il Viminale ha già attivato le misure di contrasto alla tratta, lo scorso 3 marzo è stato firmato presso la Prefettura di Torino il protocollo di intesa regionale per potenziare il contrasto alla tratta di esseri umani e garantire tutela ed assistenza alle vittime.
Su iniziativa del Senatore Stefano Lucidi Presidente del gruppo interparlamentare di amicizia Italia Arzebaigian lo scorso 21 ottobre si è svolta presso il Senato della Repubblica, sala Caduti di Nassirya, la conferenza stampa sul tema "La Repubblica dell’ Arzerbaigian a 30 anni dal ripristino dell’indipendenza".
Il senatore Lucidi nel suo intervento introduttivo ha sottolineato come l’Azerbaigian debba essere considerato un modello nella gestione della propria indipendenza, ricordando l’ottima politica estera attuata che ha visto l’Italia come partner privilegiato.
I due paesi sono, infatti, complementari, ha proseguito Lucidi, e con la nuova area di libero scambio le prospettive di sviluppo comune sono enormi, la parola chiave è diversificare.
Il Senatore ha poi introdotto un cortometraggio prodotto dall’Ambasciata dell’Azerbaigian d’Italia, video significativo che ha destato notevole interesse aprendo una finestra sulle possibilità di crescita del paese.
C'è un grande simbolismo nell'incontro di questa settimana a Roma dei ministri della Global Coalition to Defeat Daesh, che si riuniscono di persona dopo due anni. La rifocalizzazione sulla lotta al terrorismo riporta indietro le priorità e mette da parte le controversie politiche, offrendo anche l'opportunità di rimodellare le coalizioni politiche.
ROMA apr 2021. La Lega Salvini Premier ha presentato in queste ore un’interrogazione parlamentare per chiedere maggiori tutele per migliaia di lavoratori delle rappresentanze diplomatiche estere che vivono una vicenda paradossale.
Questi lavoratori non hanno alcun tipo di riconoscimento da parte del Ministero degli Esteri italiano ne dal Ministero del Lavoro, eppure subiscono regolari accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Le giustificazioni della moglie del militare arrestato per spionaggio oltre a non essere congrue trasferiscono la vicenda alla cronaca quotidiana di chi per risolvere i propri problemi economici è disposto a tutto.
5000 € non cambiano la vita ed allora tutto si sposta su altre dinamiche.
GD – Roma, 9 gen. 21 – Ci sono perplessità del FEDAE CEUQ, il sindacato che rappresenta i dipendenti delle ambasciate straniere in Italia, sulla nuova disciplina che regola il loro rapporto di lavoro. Questa disciplina interessa i lavoratori delle 141 ambasciate estere accreditate presso il Quirinale, le 107 riconosciute presso la Santa Sede e le 96 alla FAO.
Siamo tutti immersi in un evento globale di cui nessuno ad oggi può definirne i confini sia temporali che territoriali.
Gli scienziati si agitano in continue analisi e proiezioni matematiche spesso prive di robusti supporti fattoriali declinando le tempistiche del raggiungimento del picco epidemico di settimana in settimana.
Intanto il tempo passa ed i cittadini iniziano a perdere la fiducia privilegiata nelle istituzioni e negli esperti che purtroppo non facendo fronte comune hanno trasformato le analisi di sistema in previsioni meteorologiche che hanno valore solo per quindici giorni.
Eppure la letteratura in materia epidemica esprime valori scientifici per l’evoluzione possibile di una pandemia, analogamente i piani di emergenza sia militari che di difesa civile ci dicono che l’emergenza per il contrasto ad una pandemia venga decretata per almeno sei mesi.
L’Europa sta affrontando ora il primo esame dopo la Brexit, che ha scosso il sistema e l’assetto europeo, mettendo a dura prova la tenuta dell’idea stessa di un Europa Unita. A questo quadro, già di per sé poco entusiasmante, che ha visto la contrapposizione tra un’idea di Europa unita e quella individualista dell’Inghilterra, si è aggiunto anche il fenomeno della pandemia conosciuta come Coronavirus.
La pandemia ha messo in rilievo delle problematiche che comunque si erano già evidenziate, anche se in maniera non così evidente, durante i mesi della Brexit o durante le crisi regionali che hanno interessato le regioni mediterranee. Oggi, in un momento di forte difficoltà l’Italia, non ha trovato nell’Unione Europea un’alleata ma piuttosto un muro di diffidenza e scarsa collaborazione.
Dopo l’annunciato vertice del 5 Marzo, giovedì, la Turchia e la Russia hanno confermato un cessate il fuoco a Idlib, l’ultima enclave dell’opposizione al governo della Siria, accettando, tra l’altro, di stabilire un corridoio di sicurezza con pattuglie di controllo composte di personale di entrambi i paesi. L’annuncio è arrivato dopo un incontro di quasi sei ore tra i leader dei due paesi a Mosca.