Ferma la posizione dei rappresentanti delle religioni abramitiche sul “fine vita”: “Siamo contrari a qualsiasi forma di eutanasia – questo è il diretto, deliberato e atto intenzionale di prendere la vita – così come il suicidio assistito dal medico – che è il supporto diretto, deliberato e intenzionale del suicidio – perché fondamentalmente contraddicono il valore inalienabile della vita umana, e quindi sono intrinsecamente e conseguentemente moralmente e religiosamente sbagliati, e dovrebbe essere vietato senza eccezioni”.
Riferendosi all’incontro, Shaykh Abdallah bin Bayyah ha sottolineato che esso è il risultato degli sforzi messi in atto per garantire la cooperazione tra religioni, aggiungendo, in riferimento al tema specifico dell’incontro, che la conservazione del corpo è uno scopo chiave della legge islamica e dei valori interreligiosi che sottolineano l’importanza di garantire la cura della persona.
Ha inoltre affermato che l’incontro ha rappresentato un nuovo passo nel percorso di azioni religiose congiunte: “È la prima volta che le religioni si riuniscono per affermare il loro accordo su valori e beni fondamentali”.
Bin Bayyah ha affermato che questi sforzi sono in linea con l’Anno della Tolleranza negli Emirati Arabi Uniti, occasione che ha visto la visita di Sua Santità Papa Francesco e la firma del Documento della Fraternità umanitaria con il Grand Sheikh di Al Azhar, Dr. Ahmed Al Tayeb, sotto il patrocinio di Sua Altezza lo sceicco Mohamed bin Zayed. In quest’ottica l’impegno degli Emirati Arabi Uniti che sostengono e favoriscono i valori comuni della famiglia di Abramo e tutti gli altri nobili principi umani che incoraggiano la convivenza.
Emanuela Locci
Fonte: https://www.groi.eu/JAcZD