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06-12-2013

THE GUARDIAN vs THE DAILY MAIL. PRIVACY O SICUREZZA?

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Le vicende legate al Datagate hanno portato il dibattito dai forum politici alla carta stampata. Ciò è quanto sta accadendo da qualche tempo a questa parte in Gran Bretagna dove è nata una sorta di querelle tra il quotidiano filo-conservatore Daily Mail e il politicamente indipendente The Guardian. Proprio mentre le rivelazioni di Snowden portavano sul banco degli imputati gli agenti del GCHQ (Government Communications Headquarters), rei di aver supportato le attività di spionaggio americano controllando le comunicazioni del governo italiano e dei suoi cittadini, il Daily Mail sì è lanciato in una campagna contro il The Guardian che il 25 ottobre aveva pubblicato la notizia. Secondo il Daily Mail, i reportage del The Guardian non sono che un vero e proprio regalato per potenziali terroristi che vedono nella Gran Bretagna un ghiotto obiettivo. In un’ironica vignetta, il Daily Mail “dipinge” un venditore di strada mentre porge a un individuo in passamontagna una copia del The Guardian mentre, appeso al tavolino su cui il venditore ha impilato le altre copie del giornale, un poster pubblicitario recita: "The Guardian – Secrets of MI5 and CGHQ – read all about it". Per contro, a supportare la causa del The Guardian si sono schierati numerosi editori di altrettante testate di tutto il mondo, editori che hanno mostrato nei loro editoriali la propria solidarietà al quotidiano britannico leggendo nei suoi articoli un segno di democrazia e la rappresentazione essenziale del concetto di libertà d’espressione.

Chiaramente, la scaramuccia sorta tra il The Guardian e il Daily Mail non riguarda la democrazia in quanto tale, così come non riguarda i principi da essa tutelati. Essa coglie piuttosto l’essenza di quella che può essere identificata come l’eterna lotta tra quanti ritengono che sicurezza nazionale debba esser una priorità assoluta e quanti individuano nella tutela della privacy uno dei diritti fondamentali di ogni singolo cittadino. A conti fatti, la verità dovrebbe trovarsi nel mezzo ma, nonostante tutto, il rischio di scivolare lentamente verso uno dei due estremi è sempre presente; e non è certo difficile capire quale strada abbiano deciso di seguire i servizi segreti britannici.

 © Riproduzione Riservata

Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

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