Ovviamente, diverse sono le reazioni del mondo politico internazionale: alla soddisfazione del presidente palestinese Mahmoud Abbas si contrappone il reiterato disappunto israeliano, mentre gli Stati Uniti definiscono ”prematura” la mossa del governo svedese.
Tralasciando considerazioni di ordine politico e strategico, il nocciolo della questione è legato a un diritto universalmente riconosciuto in mano ai popoli, diritto volto a garantire la libertà di scegliere il proprio destino nel sistema internazionale; e la decisione svedese, così come spiegato dalla stessa Wallstrom, vuole essere «un importante passo a conferma del diritto palestinese di autodeterminazione».
Per quanto riguarda il Vecchio Continente, la Svezia è il primo grande paese – per dimensioni geografiche – a manifestare il suo riconoscimento; allo stesso tempo, però, non è sola: infatti, nel 1988 diversi paesi est-europei presero tale decisione[1], seguiti dalla Bosnia-Erzegovina nel 1992, dal Montenegro nel 2006 e dall’Islanda nel 2011.
Riconoscimento Internazionale dello Stato della Palestina al luglio 2011.
Fonte: Recognizing the Palestinian State on the 1967 border & Admission of Palestine as a Full Member of the United Nations
(PLO Negotiations Office, July 2011).
[1] Malta, Serbia, Albania, Cipro, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bielorussia, Ucraina, Romania, Polonia, Bulgaria.
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