La disputa, ormai quasi trentennale, raggiunse un nuovo picco nel giugno scorso quando la Gazprom decise – nuovamente – di “chiudere i rubinetti”. Come già successe in passato, la “nuova crisi” è stata causata dal mancato pagamento dei debiti contratti dalla Naftogaz (compagnia statale ucraina) con la controparte russa e, trovandosi Mosca e Kiev contrapposte anche sul fronte della “crisi militare” nella stessa Ucraina, il Cremlino ha avuto e sfruttato la possibilità di usare il gas come “arma” politica.
Com’è stato affermato in una precedente analisi però, anche questa crisi è sempre stata destinata a rientrare, anche se solo temporaneamente: in primis, l’accordo concorre a distendere un pesante clima politico; inoltre, come affermato da diversi esponenti politici, si incorrerebbe nel rischio di una “catastrofe umanitaria” qualora il flusso di gas dovesse restare interrotto per tutto l’inverno.
Così, come recita l’accordo, il prezzo del gas è stato fissato a 378$ per 1000 metri cubi fino alla fine del 2014 e a 365$ fino alla fine del mese di marzo del 2015[1]. Inoltre, l’Ucraina ha accettato di pagare parte del suo debito[2]: 1,45 miliardi di dollari a pagamento immediato mentre altri 1,65 miliardi dovranno essere versati entro la fine dell’anno[3]. In tutto questo, un ruolo di rilievo sarà giocato dall’Unione Europea che garantirà «livelli di aiuto senza precedenti» per «un pacchetto invernale da 4,6 miliardi di dollari»[4].
Tuttavia, nonostante questi recenti e positivi sviluppi, è probabile che la disputa arrivi a riaccendersi in futuro: essendo il gas naturale una risorsa d’importanza strategica sia per la Russia che per l’Ucraina, è facile che questo diventi oggetto di nuovi contenziosi, specialmente qualora le relazioni politiche dovessero vivere nuovi momenti di tensione.
[1] Fonti: http://www.bbc.com/news/business-29842505, http://www.reuters.com/article/2014/11/07/ukraine-crisis-gazprom-gas-idUSL6N0SX2KX20141107, http://www.euractiv.com/sections/energy/ukraine-pays-gazprom-first-tranche-gas-debt-309763.
[2] «Il prezzo finale, e quindi la somma finale del debito, saranno determinati dall’arbitrato pendente all’Istituto di Arbitrato della Camera di Commercio di Stoccolma» (fonte: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-1238_en.htm).
[3] L’ammontare delle due tranche è stato stabilito al prezzo di 268,5$ per 1000 metri cubi (fonte: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-1238_en.htm).
[4] http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-1238_en.htm.
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