Dall’inizio della crisi in Ucraina orientale, la questione legata alla presenza russa è stata una costante; una battaglia a suon di accuse e controaccuse ha coinvolto NATO, Stati Uniti e Russia. Quest’ultimo episodio aggiunge un nuovo pezzo a un vecchio puzzle. Nell’agosto del 2014 si era parlato di convogli militari russi in arrivo in Ucraina; la presenza di armamenti e uomini privi di segni distintivi, e il mistero legato al famoso dossier di Boris Nemtsov hanno aggiunto altra carne al fuoco. Per quanto le parole dei due soldati non dovrebbero essere interpretate come una confessione, ci sono pochi dubbi circa il coinvolgimento del Cremlino (che si tratti di aiuti alle forze della RPD/RPL, di inviare uomini in ricognizione o unità da combattimento).
Nel frattempo la Russia si difende e contrattacca: un portavoce del Ministero della Difesa ha dichiarato che i due uomini catturati sono in realtà ex militari non in servizio, e ha accusato Kiev di aver estorto loro una confessione con la forza.