Hamami si trovava nella regione di Latakia per prendere accordi con gli esponenti dello stato islamico dell’Irak e del Levante (movimento qaedista formato da principalmente da guerriglieri stranieri ed influente soprattutto nella Siria nord orientale).
Fermato ad un check point, Hamami si è rifiutato di riconoscere l’autorità del movimento qaedista che gestiva il blocco stradale, ne è nata una violenta discussione terminata con l’uccisione del dirigente dell’esercito siriano libero che veniva successivamente decapitato.
L’episodio fa emergere la crescente lotta per il controllo delle aree liberate delle forze lealiste, è evidente che questa situazione indebolisce la rivoluzione rafforzando invece Assad che prepara la battaglia di Aleppo e la riconquista di Homs.
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