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22-09-2015

Libia: pronto il testo dell’accordo di pace

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Fonte immagine: Reuters.com Fonte immagine: Reuters.com

Dopo mesi di negoziati pressoché infruttuosi, gli sforzi dell’ONU, profusi nel rendere possibile la formazione di un governo di unità nazionale in Libia, potrebbero dare i propri frutti: un Accordo definitivo è pronto e le parti coinvolte (i governi di Tripoli e Tobruk) potrebbero firmarlo entro la fine di Ottobre.

 

Il 21 settembre, Bernardino Leon, Rappresentante del Segretario Generale dell'ONU per la Libia, ha dichiarato in una conferenza stampa: "In ogni processo di negoziazione arriva il momento in cui si deve dichiarare di aver terminato il proprio lavoro. E ciò che sono venuto qui a dire, stasera, è che noi abbiamo portato a termine il nostro . Abbiamo un testo nella sua versione finale. [...] Ora tocca alle parti coinvolte, a quelli che hanno preso parte al dialogo, rispondere a questo testo" (fonte: UNSMIL).

Come spiegato dallo stesso Leon in una conferenza stampa nel giungo scorso, l’Accordo “fornisce indicazioni circa l’architettura istituzionale ad interim e le misure [da adottare], in termini di sicurezza, che caratterizzeranno il periodo di transizione. Il focus è posto sulle istituzioni e sulle capacità e gli strumenti di cui queste devono essere dotate per governare con efficienza assicurando, allo stesso tempo, la tutela di principi democratici quali la separazione dei poteri e gli appropriati meccanismi di check and balance" (fonte: UNSMIL).

"Cessare il conflitto armato, affrontare le minacce terroristiche e dare nuova sicurezza al Paese" (Security Arrangements – Art. 37.1), così come instaurare un "cessate-il-fuoco totale e permanente a partire dalla data in cui l’Accordo sarà firmato" (Art. 41.1) si configurano come alcune delle priorità per il nuovo governo (fonte: The Libyan Political Agreement, 8 giungo 2015)

Le parti potrebbero quindi riprendere e continuare il confronto politico nei prossimi giorni e firmare l’Accordo entro la deadline fissata per il 20 ottobre.

La comunità internazionale (specialmente l’Europa) ha bisogno di una Libia dotata di un solo e unico volto in quanto, idealmente, un governo di unità nazionale è visto come l’unico attore in grado di affrontare in prima linea le minacce terroristiche interne (come la presenza di Daesh) e di presentarsi come unico interlocutore politico nel tentativo di risolvere altre problematiche di massima rilevanza (come quelle legate ai flussi migratori). Tuttavia, non esistono garanzie e le cose potrebbero non evolversi così come sperato. La semplice firma dell’accordo, infatti, non può essere considerata sufficiente giacché il conflitto potrebbe riaccendersi anche dopo la formazione del nuovo governo. I prossimi 2/3 mesi diranno molto circa le reali possibilità di riuscita della missione ONU, almeno per quanto riguarda il breve-medio periodo.

Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

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