Il brigadier-generale Massaud Jazayeri ha dichiarato che alcuni paesi Europei e gli Stati Uniti, che vengono considerati i maggiori responsabili del caos siriano, saranno essi stessi obiettivi di attacchi futuri da parte dei medesimi terroristi che oggi stanno aiutando contro Assad.
Lo stato di allerta generato dalla crisi siriana non dovrà riguardare solo Governi Occidentali e Stati Uniti, ma anche Israele.
Israele è infatti minacciato da un fenomeno nuovo e tra l’altro molto pericoloso, quello di gruppi armati che operano nella cosiddetta zona di separazione tra Siria e Israele denominata Alture del Golan.
Israele conquistò le Alture del Golan dalla Siria durante la guerra del 1967.
Da allora Israele e Siria sono ancora tecnicamente in guerra.
I timori di un allargamento del conflitto sono inoltre confermati dall’enorme numero di profughi siriani che stanno sconfinando nella vicina Turchia, in Giordania e in Iraq (vedi l’agguato di Akashat dove i ribelli siriani hanno teso un’imboscata a soldati siriani e soldati irakeni) aumentando in misura esponenziale il rischio di un ampliamento del conflitto.
A due anni dall’inizio della crisi siriana, non solo non si può parlare di una sua soluzione ma dobbiamo al contrario temere e aspettarci una sua escalation.
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