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20-03-2013

Damasco Presunto attacco chimico

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Fotocronaca da Damasco: la Darayya distrutta Fotocronaca da Damasco: la Darayya distrutta Foto di Nikolaj Sologubovskij

Il Governo e ribelli della Siria si accusano  reciprocamente di aver lanciato un  attacco chimico nei pressi della città settentrionale di Aleppo martedì 19 marzo, sarebbe il primo uso di tali armi nel conflitto che dura da due anni.

Voci  contrastanti su chi effettivamente ha usato armi chimiche.

I  governi occidentali o le organizzazioni internazionali hanno confermato un attacco chimico in Siria, ma Russia, un alleato di Damasco, ha accusato i ribelli.

Damasco il 19 marzo, nella provincia di Aleppo si è verificato un caso di utilizzo di armi chimiche da parte dell'opposizione armata», si legge nel commento pubblicato sul sito del ministero degli esteri russo.

Il ministero dichiara che il possesso di tali armi da parte dei ribelli peggiora ulteriormente la situazione siriana e «porta il conflitto nel paese su un altro livello».

L'ex premier britannico Tony Blair ha dichiarato in un'intervista alla BBC che i paesi occidentali possono pagare caro il non intervento nel conflitto siriano. Secondo l'ex premier il numero di vittime potrebbe superare quello della guerra in Iraq.

Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ha avvertito il presidente Bashar al-Assad che qualsiasi uso di armi chimiche sarebbe una "linea rossa", invalicabile.

Tuttavia, c'e, nessuna prova del possesso da parte dei ribelli del  possesso di tali armi.

Il più noto uso di armi chimiche in Medio Oriente nella storia recente fu la città irachena curda di Halabja, dove circa 5.000 persone morirono in un attacco di gas velenoso ordinato dall'ex presidente iracheno Saddam Hussein 25 anni fa.

© Riproduzione Riservata 

Gianni Giangregorio

Laureato in scienze politiche e sociali. Perfezionato presso l’Università degli Studi Roma 3 in  "Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale  di primo e secondo livello" ed in "Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale come idoneità al sostegno, allo svantaggio all’handicap e all’integrazione".

Criminologo con formazione in criminologia, investigazione e security presso la Libera Università San Pio V di Roma.

Formatore presso la ITM Italmontaggi SPA sui rapporti dei lavoratori italiani all’estero relativamente ai rapporti interpersonali ed interetnici con le popolazioni di cultura islamica.

Come Direttore Amministrativo e Responsabile delle risorse umane della Italmontaggi SPA, Società di montaggi industriali operante nel settore petrolchimico ha svolto attività formativa in Algeria, Libia, Somalia, Iraq, Iran  al personale italiano in loco sugli usi ed i costumi delle popolazioni di religione coranica.

Esperto di Business intelligence.

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