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03-09-2013

LIGTH ATTACK - LA DIPLOMAZIA INVISIBILE

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La guida suprema dell’Iran Ali Khamenei ed il Capo della Commissioni Esteri del parlamento iraniano Hossein Naqavi Hosseini hanno affermato nei giorni scorsi che un eventuale attacco occidentale assegnerebbe alla Siria il diritto di reagire contro Israele e contro le basi americane in Medio Oriente.

Russia e Cina hanno dichiarato di non accettare nessuna posizione interventista e di porre il proprio veto a qualsiasi risoluzione ONU contro la Siria, in particolare il Ministro degli Esteri Russo Lavrov ha ufficialmente chiesto di aprire una discussione alle Nazioni Unite per valutare i rischi di instabilità globale nell’area a causa di un ipotetico attacco missilistico statunitense,in considerazione del fatto che le prove di utilizzo di gas Sarin da parte di Assad non sono state documentalmente presentate.

Lo scenario che si intravede è, quindi, quello di una comunità internazionale fortemente divisa, con la stessa Alleanza Atlantica ferma, in attesa di acquisire un maggior consenso sull’intervento militare, Obama vive momenti di difficoltà, infatti, prima ha cercato di evitare ogni coinvolgimento statunitense nel conflitto, poi ha minacciato un imminente attacco missilistico con decisione unilaterale, infine preoccupato del cresciuto peso dei gruppi islamici più radicali in opposizione al regime ha deciso di prendere tempo e di dare spazio anche alla diplomazia.  

I servizi segreti Israeliani hanno attivato canali riservati con alcuni gruppi di dissidenti siriani moderati per orientarli verso trattative politiche, Gerusalemme vuole che Assad, seppure indebolito, non cada per scongiurare l’incertezza di un futuro governo in mano ai ribelli troppo vicini agli islamici estremisti fortemente infiltrati da Al-Qaeda. Contestualmente gli Israeliani mantengono rapporti con il regime che fino ad ora, nonostante lo stato di guerra formale, non ha avuto con Israele alcun atteggiamento concretamente ostile.

Obama ha sempre puntato ad una uscita di scena negoziata di Assad, convinto che i precedenti libici ed egiziani facessero leva su Damasco, questa soluzione avrebbe indebolito Hezbollah ed Iran e per converso rafforzato il nuovo processo di pace israelo-palestinese, contenendo nello stesso tempo in Siria ed in tutta l’area le forze islamiche radicali.

Tutto questo non è ancora avvenuto e secondo la human intelligence di Triage non avverrà, ci sono invece numerosi accordi riservati tra i servizi dei paesi coinvolti nel conflitto per trasferire lo scenario in bilico tra richiami etici e necessità politiche, verso una trattativa segretissima che trasformi l’ipotetico attacco missilistico occidentale in un accordo al ribasso per tutti, lasciando sostanzialmente il quadro invariato.

L’esercito siriano in queste ore stà cercando di ricollocare tutte le attrezzature militari definite obiettivi possibili dagli USA, disperdendo i lanciatori mobili sul territorio controllato al fine di renderne complicata l’individuazione.

Assad è disposto a sopportare un attacco punitivo americano purchè sia ligth “leggero” e non favorisca i ribelli alterando gli attuali rapporti di forza, se attacco ci sarà non deve essere profondo, dovrà essere un intervento limitato e non dovrà fornire supporto ai ribelli, solo in questo caso il regime sarà disposto a non reagire e a non fare alcuna rappresaglia verso Israele. 

The agreement has done.

© Riproduzione Riservata

Sergio Giangregorio

Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali. Perfezionato presso L’Università degli Studi Roma 3 in “ Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale di primo e secondo livello“ Docente universitario a contratto in materie investigative con specifico expertise sulla sicurezza in aree urbane, sulle tecniche di intelligence e di peacekeeping. Esperto di comunicazione in situazioni estreme.

Giornalista investigativo ed analista di intelligence , come Ghost writer ha elaborato numerosi studi strategici coprendo tutti i teatri di guerra dai balcani , al vicino oriente seguendo i conflitti in Afganistan, Iraq e nel nord-Africa.

Presidente del Centro Europeo Orientamento e Studi – Ente morale di diritto privato per la difesa dei diritti civili.

Direttore Responsabile del magazine online Convincere.

Website: www.sergiogiangregorio.it

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