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19-11-2013

CRESCENTI TENSIONI FRA IRAN E ISRAELE TRA DIPLOMAZIA E ATTENTATI

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Mentre la comunità internazionale cerca di risolvere la questione della proliferazione nucleare, non si placano le tensioni tra Iran e Israele:  il primo ministro Benyamin Netanyahu la scorsa domenica ha intensificato la sua campagna anti-iraniana chiamando i tentativi di accordo con la Repubblica Islamica “un oltremisura pessimo affare”  e affermando che “sarebbe un grosso errore dotare il più pericoloso regime del 21esimo secolo della più pericolosa arma esistente, dato che l’accordo lascerebbe l’Iran con diciottomila centrifughe in gradi di arricchire l’uranio e di sicuro l’Iran non ne smantentellerà neppure una.” Ha poi concluso aggiungendo “noi, popolo ebraico, siamo qui da quattromila anni non permetteremo che gli ayatollah ci minaccino con armi nucleari”.

Dalla controparte arriva la risposta nella sera: il ministro degli Affari Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha affermato che “non solo riteniamo che il diritto dell’Iran di arricchire l’uranio sia non negozabile, altresì non vediamo alcun bisogno che esso sia riconosciuto come un particolare diritto, poiché il diritto di produrre energia pulita è inalienabile e tutti i paesi devono rispettarlo.”

Netanyahu ha risposto affermando che “le varie opzioni sul tavolo sono un cattivo accordo oppure una guerra. Altrimenti vi è una terza opzione che è aumentare le sanzioni. Ovviamente preferiremmo una soluzione diplomatica, e diminuendo le sanzioni si otterebbe il risultato opposto.”

Intanto a Beirut, in Libano, è stato compiuto un doppio attentato nei pressi dell’ambasciata iraniana. Il provvisorio bilancio delle vittime è di 23 morti e 146 feriti, tra cui l’addetto culturale dell’Ambasciata iraniana, Ibrahim Ansari, e altri componenti del personale dell’ambasciata.

Nonostante l’attacco sia stato rivendicato dalle Brigate Abdullah Azzam un gruppo formato da estremisti di fede sunniti facenti parte di al-Qaeda, l’Iran incolpa direttamente Israele per il duplice attentato: l’ambasciatore iraniano in Libano, Ghazanfar Roknabadi, ha dichiarato che “Accusiamo l’entità sionista di essere dietro questo attentato terroristico”.

Di conseguenza la partita valida per le qualificazioni alla Coppa d’Asia tra le nazionali di calcio di Libano e Iran, in programma stasera a Beirut, è stato deciso di farla disputare a porte chiuse. La decisione è stata presa dalla Federazione calcistica dell’Asia al termine di un incontro con i rappresentanti delle Federazioni dei due paesi.

Più recentemente il ministro degli Affari Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif trovandosi in Italia per incontrare suo analogo italiano, Emma Bonino, ha dichiarato in una congiunta conferenza stampa che “Il nostro obiettivo è raggiungere un accordo sul nucleare, avviare un negoziato, ma non a qualsiasi prezzo: vogliamo che si arrivi ad un accordo che sia accettabile per noi e per loro” ricevendo la risposta dal ministro Bonino “Siamo di fronte ad un’occasione storica anche sono amica di Israele da sempre. Ed è una posizione condivisa dal mio governo!”

Intanto l’Iran è fiduciosa riguardo alla sua stabilità internazionale al punto di aver dichiarato che è pronta a ristabilire voli diretti fra la Repubblica Islamica e gli USA, tramite la compagnia di bandiera Iran Air. Ricordando che l’Iran e gli Stati Uniti non hanno rapporti diplomatici dalla rivoluzione islamica del 1979, Farhad Parvaresh direttore dell’Iran Air ha affermato che potrebbero garantire collegamenti verso il Nord-America anche tramite altre due compagnie iraniane, la Aseman e la Mahan Air.

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Dariush Rahiminia

Dariush Rahiminia, laureato in Scienze per l’investigazione e sicurezza, perfezionato in Psicologia Investigativa, specializzando in Cooperazione e Sviluppo Internazionale.

La sua attività di studio si incentra su sociologia interculturale e difesa dei diritti umani. Nato in Italia da genitori iraniani, possiede la doppia cittadinanza Italiana/Iraniana. Da sempre appassionato di Relazioni Internazionali, anche grazie alle origini persiane e ai numerosi viaggi intorno al mondo.

Attualmente Consulente Criminologico e C.T.P. per vari studi legali e per un centro di recupero per detenuti.

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