L’accordo è di quattro pagine di cui una incentrata sull’affievolimento delle sanzioni economiche contro il governo di Tehran. L’Iran si è impegnato a interrompere l’arricchimento dell’uranio sopra il 5%, a non aggiungere altre centrifughe e a neutralizzare le sue riserve di uranio arricchito a quasi il 20%, mentre le maggiori potenze non imporranno per i prossimi sei mesi sanzioni. Solo in seguito a questo tempo si potrà negoziare un accordo finale per assicurare definitivamente che l’Iran non si doterà di armi nucleari e dunque potrebbero essere cancellate le sanzioni più pesanti. Intanto come da accordo, l’Iran otterrà accesso a 4,2 miliardi di dollari in valuta straniera ed è stata confermata la sospensione di alcune misure che colpiscono il commercio di oro e metalli preziosi, il settore dell’auto e le esportazioni iraniane di prodotti petrolchimici, un alleggerimento complessivo pari a 1,5 miliardi di dollari.
Dal fronte israeliano vi è stata una veloce risposta dal Ministro per le Questioni strategiche Yuval Steinitz: “Questo accordo era e resta un accordo cattivo, che renderà difficile raggiungere una soluzione definitiva adeguata”, parere poi confermato dal premier israeliano Benyamin Netanyahu che ha dichiarato che il patto è “un errore tragico. Il mondo è oggi più pericoloso”. Dall’altra parte il presidente iraniano Rohani ha invece sottolineato che il risultato positivo dell’accordo sul nucleare grazie al rispetto dei diritti dell’Iran e ha affermato che “le minacce non possono portare alcun frutto” e ha ribadito che l’Iran non cercherà mai di dotarsi di armi atomiche.
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