Il Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) è stato definito da molti analisti “un raro successo diplomatico nel Medio Oriente” ed è il frutto di un lungo e difficile iter di negoziazioni, che ha visto convergere gli sforzi diplomatici delle più grandi potenze mondiali per affrontare il tema della politica nucleare in Iran. Seduti al tavolo delle trattative, i cinque Membri Permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Germania, Federica Mogherini in rappresentanza dell’Unione Europea e l’Iran. Un percorso che si è concluso il 14 luglio 2015 a Vienna, con la firma dell’accordo.
Dopo l'annuncio americano di 12 richieste per l'Iran, la relazione bilaterale si è spostata su una posizione più aggressiva, con una netta possibilità di scoppio violento. La richiesta americana all'Iran di ritirare i suoi gruppi militari e alleati dalla Siria potrebbe essere un fattore scatenante per l'escalation in quanto un ritiro iraniano dalla Siria sarebbe estremamente difficile dopo così tanti anni. Inoltre, il disprezzo da parte dell'Iran per la richiesta di fermare organizzazioni di finanziamento come Hamas, la Jihad islamica e Hezbollah provocherà maggiori sanzioni nei confronti dell'Iran, sia a livello politico che finanziario.
L’arretramento della Fratellanza Musulmana giordana all’interno del panorama politico del paese, viene confermato dalla recente sconfitta del gruppo islamista alle elezioni per uno dei maggiori sindacati del paese, ovvero l’Associazione degli Ingegneri Giordani. Infatti la Fratellanza è stata sconfitta dal gruppo Numou, arabi nazionalisti e indipendenti.
L’indebolimento della Fratellanza Musulmana rischia però facilitare l’attrazione di islamisti da parte di gruppi radicali con scopi jihadisti. L’islamismo nel paese, nonostante le sconfitte della Fratellanza, è molto forte e potrebbe essere convogliato verso gruppi fondamentalisti fuori controllo, soprattutto nella zona di Zarqa e nel sud, nelle aree desertiche, dove Daesh mantiene una presenza costante e rappresenta una minaccia per le forze di sicurezza locali.
Dal momento che il regno di Giordania si trova nella posizione di dover rispettare il programma del Fondo Monetario Internazionale, dovrà quindi persistere e implementare le misure di austerity, che hanno già portato ad un aumento dei beni di primo consumo. Queste misure stanno quindi provocando manifestazioni popolari che continueranno nei prossimi mesi, ma che nel lungo termine saranno meno frequenti. Le manifestazioni che si terranno avranno luogo nelle aree più colpite dal punto di vista socio-economico. La maggior parte delle proteste sono rimaste pacifiche, ma alcune di queste, soprattutto nelle zone più povere, sono scaturite in scontri con le forze di sicurezza.
L'attuale caos in Medio Oriente ha creato un bisogno di realismo nella valutazione di nuove strategie e tattiche per i paesi della regione, e abbiamo visto diversi paesi rivedere il loro approccio alle politiche e alleanze regionali. Il panorama politico giordano ha subito un cambiamento significativo con l'annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di spostare l'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme come parte del riconoscimento della città come capitale di Israele. Questa politica offre alla Giordania l'opportunità di ricostruire alleanze basate sul pragmatismo e l'obiettività per preservare gli interessi giordani. La Giordania dovrebbe adottare una diplomazia flessibile che eviti il conflitto con i suoi alleati, specialmente gli Stati Uniti, vista la posizione contraddittoria su questo tema.
Le maggiori sfide dirette per la Giordania in questo momento sono le conseguenze degli sviluppi in Siria e la possibile escalation delle violenze in Cisgiordania a seguito dell'evoluzione delle crisi o del progresso di un piano di pace che non tenga conto degli interessi della Giordania. Questi due sviluppi potrebbero avere un impatto negativo diretto sulla Giordania.
In recent weeks, there has been much commentary in Jordan on the importance of taking a new approach to Jordan’s bilateral relations. Strategically, it is imperative that Jordan continues to diversify its options, but this must be done with a clear plan and idea rather than clichés and propaganda.
Global political dynamics have shifted, particularly with respect to the Middle East. From the Syrian crisis to the first dual Chinese and Russian UN Security Council veto in 2012, the ground has been shifting beneath us for a few years now. We must rebuild our bilateral relations based on these changes, and the potential changes over the coming years.
According to several security reports, the popularity of Hamza Bin Laden, the son of Osama Bin Laden, is increasing and some reports suggest that amongst followers of Al Qaeda, he is actually more popular than Al Zawahiri.
The gradual fall of ISIS in Syria and Iraq is likely to result in the growth of other groups in the terrorist scene. We are already starting to see the appearance of a new generation of Al Qaeda. ISIS increased the brutality and global reach of the Jihadi movement, so any group that steps into its shoes is likely to step up on both those factors suggesting we should expect devastating attacks in large cities in Europe and the US as new groups step into the void left by ISIS – likely to use similar tactics as ISIS, such as lone wolf attacks.
La forma più comune della classificazione delle armi chimiche è quella che si basa sugli effetti provocati sull’organismo per questo motivo imputare i decessi a seguito del presunto bombardamento siriano al Gas Sarin è quanto di più improbabile ed inesatto si possa sostenere.
Il gas Sarin è un agente nervino, può essere liquido od aeriforme ed è incolore ed inodore.
Non ha persistenza nell’aria e si dissolve rapidamente a seconda delle condizioni meteo.
Le dosi letali vanno considerate tra 100 LCt 50 (11) e 1700 LD 50 (12) quindi siamo di fronte a diversi tipi di composti che si utilizzano a seconda delle circostanze di attacco e di distribuzione aerea in considerazione, come già detto delle condizioni meteo al momento dell’azione.
In a dynamic atmosphere like the Middle East, the concept of national security needs to be revised in order to successfully meet the challenges by providing effective and efficient tools to develop a more resilient society.
The new concept of national security cannot be limited to military and security issues as it has in recent years. It must successfully protect both citizens and the state against all threats and dangers. In order to do this we must include a wider range of issues such as diplomacy, micro-economic development, economic power, inter and intra state relations as well as internal and external communications.
Tornano le bombe contro i cristiani, contro la quotidianità di un paese e di un popolo che cerca lentamente di tornare alla normalità, anche se con un governo che non ammette contraddittorio e non tollera opposizioni democratiche.